Mirella Rossomando ha rotto specchi e accartocciato giornali presentandosi in modo irriconoscibile ai molti che negli anni hanno imparato a distinguere ed apprezzare il suo tratto.
L’opera si intitola Informazione Distorta e invita a riflettere su quanto accade alla nostra visione quando l’informazione che ci arriva non è lineare, ma accartocciata, ripiegata su se stessa, costretta in forme non proprie.
Un’opera dedicata alla storia del giornalista australiano Julian Assange, che per aver svolto correttamente il suo mestiere, informando in modo libero e indipendente su ciò che andava man mano scoprendo, è oggi detenuto in Inghilterra e rischia l’estradizione negli USA dove l’accusa di spionaggio internazionale lo mette a rischio di 175 anni di carcere.
Così Mirella Rossomando racconta l’informazione, con una particolare attenzione proprio alla forma del giornalismo, espressa attraverso giornali accartocciati, che incorniciano una serie di specchi rotti.
Ciò che riflettono questi specchi è quindi un’immagine frantumata e distorta: il volto di chi osserva, così come il contesto in cui si trova perde linearità descrivendo una realtà fittizia e poco rassicurante, nella quale gli aspetti razionali della mente perdono i punti di appoggio. Questo spaesamento invita l’osservatore a trovare risonanza nelle personali sensazioni davanti a informazioni plagiate e poco chiare.
Il giornale che un tempo accompagnava il caffè offrendo un momento di rassicurante informazione, sembra anch’esso sospeso, nell’attesa di un chiarimento, di un distendersi delle pagine, di una trasparenza dell’informazione che rispetti il diritto del cittadino ad essere informato.
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