E’ la misantropia il disagio presentato da Francesca Coccurello nella mostra Etichette DOC. Sindrome dalla caratterizzazione fisica poco definita, facilmente camuffata dietro a un atteggiamento misterioso, solitario o timido, la misantropia a volte nasconde una vera sindrome da disagio sociale, nonna dell’odierna e ben caratterizzata sindrome di Hikikomori.
Eppure mantiene il suo fascino, quel velo di poetico isolamento che accompagna spesso poeti e musicisti, pittori e scienziati… menti fuori dagli schemi, cuori capaci di grandi sentimenti, che al difficile confronto con l’altro preferiscono l’isolamento. Anime fragili, che vengono facilmente ferite, e hanno imparato a proteggersi con la solitudine.
Nell’opera di Francesca Coccurello sono un uomo e una donna di spalle. L’atteggiamento di chiusura, il desiderio di non volersi esporre al giudizio dell’osservatore è espresso dal non mostrare il viso, quasi a dichiarare un disinteresse verso quanto sta accadendo nel mondo. Eppure i corpi nudi ci mostrano altro. Un’esposizione incondizionata, una vulnerabilità estrema.
Francesca Coccurello nella mostra I Panni Sporchi per le Giornate Basagliene 2019
Francesca Coccurello nella mostra Come Fiori in Città per la RAW 2019
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