MARTINA SCARLATA2025-01-17T10:37:29+01:00

MARTINA SCARLATA

LA FORMAZIONE

Laureata in pittura all’Accademia di Belle Art di Palermo, Martina Scarlata porta avanti un percorso che si muove nel settore dell’illustrazione con una particolare attenzione a quella per l’infanzia e al mondo fantasy. Nel suo percorso ritroviamo anche uno studio approfondito sulla simbologia dei Tarocchi e l’arte divinatoria.

LA TECNICA

La tecnica di Martina Scarlata si muove tra la pratica accademica e la sperimentazione personale. Dal disegno classico, all’illustrazione a inchiostro di china e pennino legata ai suoi studi di illustrazione, all’uso di materiali provenienti da una ricerca personale come i carboni mescolati ai pastelli, o gli inchiostri creati con fondi di caffè di cicoria e vodka, o ancora le tinture di te e caffè. Dalla linea pura, pulita, che mostra una padronanza della conoscenza delle forme e dell’anatomia dei corpi, alla macchia che volutamente sporca e confonde e ci porta verso una poetica più contemporanea. I temi del gotico ritornano nel suo lavoro mostrando un interesse per forme architettoniche legate a immaginari fiabeschi nord europei e elementi naturali quali boschi intricati, filamenti arborei e radici. Ed è proprio l’intreccio, i filamenti che mescolandosi danno forma, una delle cifre distintive del suo lavoro. Li ritroviamo nelle lettere dell’alfabeto dei draghi, ispirato alle lettere illuminate medievali e ricco di richiami simbolici, li ritroviamo nelle illustrazioni dove i boschi con i loro rami intricati sembrano prendere personalità. Troviamo ancora questi filamenti in relazione al corpo umano dove l’intreccio tra questo e il mondo vegetale dà forma, ricollegandoci visivamente alla nostra origine più antica, quando non sussisteva una separazione tra Natura e Cultura. Questa tecnica che permette alla figura umana di emerge dall’intreccio di rami e radici, che inevitabilmente richiama alla struttura anatomica formata dall’intreccio di nervi, tendini, vene, vasi linfatici… nasce da uno studio sugli Arcani Maggiori dei Tarocchi che ha segnato profondamente il percorso dell’artista tra ricerca materica e simbolica.

LA RICERCA CREATIVA

Il mondo del simbolo accompagna la ricerca espressiva di Martina Scarlata percorrendo il suo lavoro sia nelle opere dove è più prevedibile incontrare simboli, come ad esempio negli Arcani dei tarocchi, che in lavori più leggeri dove il simbolo diventa parte di un gioco di scoperta che porta l’osservatore a soffermarsi sulla fascinazione del dettaglio. La ricerca simbolica più approfondita nel lavoro di Martina riguarda i suoi studi sugli Arcani Maggiori dei Tarocchi. Qui ogni carta è riletta e nuovamente interpretata dall’artista che sceglie di inserire le figure degli Arcani all’interno di un contesto naturale con chiari rimandi a un mondo fantasy a lei caro. La Papessa, con il suo libro tra le mani, appare senza un volto delineato, seduta su una falce di luna e circondata da un blu intenso tendente al nero. Ai suoi lati due tronchi, come colonne, si ricoprono di un intricato intreccio verde, simbolo di vita che si va creando tra i principi del maschile e del femminile. La sua veste si confonde con le radici del suolo e sopra la sua testa i rami proseguono l’intreccio. Dall’oscurità emerge la conoscenza. Gli Arcani di Marsiglia, riletti dagli studi della Scarlata, si spingono verso il mondo celtico e il simbolismo legato alla mitologia greca.  Così nell’Arcano della Papessa appare l’edera, sacra ai celti come simbolo di immortalità, e i melograni cari al mito di Persefone.

FEATURED ARTWORK

IL DRAGO NEL LEPORELLO

La dimensione del leporello porta la fascinazione di qualcosa che si va srotolando, svelandosi un po’ per volta. E’ una scelta stilistica che richiama quel sentimento di curiosità e stupore che ritroviamo davanti ai lavori di Martina, dove nelle pagine ricche di dettagli, si incontrano simboli che aprono a nuovi piani di lettura esattamente come, srotolando un leporello, da una pagina si scivola all’altra ampliando il dettaglio che arricchisce la percezione dell’insieme. In quest’opera ritroviamo elementi cari al lavoro di Martina che si vanno rafforzando a vicenda formando un corpo unico che comprende la passione per il lettering, le suggestioni del mondo fantasy, la fascinazione del simbolo e gli aspetti autobiografici.

L’opera, dal titolo Notte Arborea, è ricca di richiami al mondo notturno e alla silenziosa vita del mondo vegetale che nelle notti respira e cresce intrecciando rami e radici quasi fossero pensieri. Martina unisce in questo lavoro tecniche e linguaggi diversi dalla calligrafia alla linoleografia, dal collage alla pittura nel creare un leporello che srotolandosi mostra sul dorso un drago niveo e senza ali che viaggia attraverso le stelle. Qui predomina l’intensità dei blu dai quali spicca il corpo bianco del drago che sembra assumere le sembianze di una distante via lattea nel cielo stellato. Alla distanza siderea del retro del leporello risponde la dimensione intimistica delle sue pagine interne in cui ritroviamo elementi diaristici grazie ai quali il libro diventa una sorta di taccuino contenitore di storie e conoscenze. Dalle stelle scivoliamo così verso il segno grafico di una scrittura fitta che suggerisce l’intimità di una stanza e lascia quasi intravedere il movimento del polso e la presa delle dita sul pennino, accompagnato dal ritmico rumore della scrittura manuale. Il testo fitto corsivo si impreziosisce con capilettera scuri che possiamo cogliere con un colpo d’occhio e che suggeriscono la possibilità di entrare, di esplorare il testo, di spingerci in profondità. Anche qui torna l’immagine del drago, questa volta delineato con un denso inchiostro nero, quasi a suggerire che l’esterno e l’interno siano uno il negativo dell’altro: come fuori così dentro. E allora le stelle si trasformano in parole che riportano brani di canzoni, pensieri notturni, poesie.

CONTATTI ARTISTA

Martina Scarlata vive e lavora in Sicilia ed è attiva a Roma con il Collettivo degli Artisti di Monte Mario.

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