Abbiamo scelto di chiudere l’anno del Centenario di Basaglia con una mostra che porta questa frase nel titolo. Una frase che segna la fine del percorso dello psichiatra-filosofo ma che al tempo stesso segna un inizio, invita la mente a spingersi oltre il muro. Questo è ciò che Basaglia, ricalcando Gramsci chiama “ottimismo della pratica”, un’attenzione costante al riconoscimento del valore dell’azione individuale. Ogni nostro gesto è politica e il fare di uno psichiatra all’interno di una struttura istituzionale può essere, giorno dopo giorno, mattone per costruire il cambiamento.
Il muro dell’istituzione manicomiale crolla in Italia il 13 maggio del 1978 con l’approvazione della Legge 180 che determina la chiusura dei manicomi. Da qui parte un lungo percorso del quale Franco Basaglia potrà vedere solo i primissimi passi.
Il Collettivo degli Artisti di Montemario, che si è formato all’interno degli spazi dell’Ex Lavanderia del Santa Maria della Pietà a Roma ogni anno dedica una mostra alle Giornate Basagliane declinando i temi del disagio psichiatrico secondo angolazioni diverse. Quest’anno per il Centenario della nascita di Basaglia il Collettivo ha scelto di lavorare sui suoi testi riportando stralci e frasi iconiche del suo pensiero su lenzuoli.
La mostra è dunque composta da 15 lenzuoli che vogliono ricordare da un lato le lenzuola che ogni giorno uscivano dai padiglioni dell’ospedale psichiatrico per raggiungere la lavanderia e perdere le tracce di sofferenza di cui erano impregnate, dall’altro vogliono rappresentare una sorta di diario onirico di Basaglia immaginando come la mente dello psichiatra filosofo nel sonno notturno elaborasse il vissuto quotidiano e lasciasse in qualche modo impressi sulle lenzuola stralci di pensieri.
Pensieri che sono andati a comporre i suoi libri e che gli artisti hanno riportato con diverse tecniche sulle lenzuola raccogliendo l’eredità del pensiero basagliano.
ARTISTƏ IN MOSTRA
“La follia è diversità. Oppure paura della diversità”
“Riconoscere la follia la’ dove essa ha origine, come dire, nella vita”
“Corpo, vissuto”
“La follia non viene mai ascoltata per ciò che dice o che vorrebbe dire”
Ed un simbolico odore di merda.”
“Una società per dirsi civile dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia”
“Abbiamo dimostrato che l’impossibile diventa possibile”
“Il malato è l’espressione di una nostra contraddizione. Sia sociale che medica”
“In noi la follia esiste ed è presente come la ragione”
“E tu slegalo!”
“Entrare fuori. Uscire dentro”
“Desideriamo che il nostro corpo sia rispettato, tracciamo dei limiti che corrispondono alle nostre esigenze, costruiamo un’abitazione al nostro corpo”
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