Durante la Serata di Inaugurazione della mostra Passi d’Eroe Homage to Great Masters and Ancient Times, Nathan Brusovani ha illustrato agli ospiti della galleria il suo processo creativo e i motori alla base della sua ricerca artistica.
Cresciuto nella Russia Sovietica l’artista ha vissuto fin da giovane un vivo interesse per quelle forme d’arte allora vietate come ad esempio l’arte sacra rinascimentale.
In una società dove i miti erano Jimi Hendrix e Led Zepelin il giovane Brusovani scelse per sè Michelangelo, Leonardo da Vinci ed El Greco.
Nelle opere rinascimentali Nathan Brusovani non solo cercava la via di fuga dalla cultura dittatoriale sovietica, ma anche l’eterno spirito umano. Dalle pennellate dei Grandi Maestri emergevano davanti agli occhi del fotografo ebraico esseri umani ritratti nella loro più viva autenticità.
Angeli e santi visti dallo sguardo di Nathan Brusovani perdono la loro religiosità cattolica ed assumono una sacralità aconfessionale che li eleva in quanto esseri umani eternamente vivi.
La tecnica utilizzata da Brusovani è quella dei livelli. Le immagini delle opere dei Grandi Maestri Rinascimentali sono prese dal web, mentre le fotografie di scenari contemporanei sono scattate direttamente dall’artista. Il tutto è messo insieme grazie alla tacnica dei livelli e poi stampato su tela. L’effetto finale è quello di opere fotografiche che rimandano ad opere pittoriche. Le due tecniche non sono solo mescolate nei sogetti, ma anche negli strumenti. Se la ricerca di Brusovani parte dalle tele dei pittori rinascimentali alla tela nuovamente approda dopo un viaggio nel mondo digitale.
Ciò che il fotografo israeliano sottoilinea durante il suo Artist Talk è la consapevolezza di una comunità tra gli esseri umani che prescinde dal tempo storico e dalle aree geografiche della loro nascita.
Così come tra le opere di Nathan Brusovani e quelle di Per Siwmark, fotografo israeliano e scultore svedese si è instaurato un intimo dialogo che ha portato con stupore l’osservatore a percepire un comune senso di ricerca artistica, allo stesso modo il dialogo avviene tra opere appartenenti a diversi momenti storici.
Con una prospettiva socratica l’artista vede e ci presenta l’umanità come legata da un sapere universale che al momento della nascita, secondo una leggenda ebraica, perdiamo e dobbiamo poi riconquistare nell’arco della vita. E’ per questo che ciò che è avvenuto in altre epoche e ciò che avviene oggi in culture diverse continua ad avere un potere comunicativo per l’intera umanità.
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