Un neonato appeso all’interno di un rete attende il suo momento. Tra le mani già pronte al lavoro stringe un fiore, che si apre con i suoi petali all’esterno della rete. Questo è l’artista. Sempre e comunque. Al di fuori della dimensione spazio temporale la creatività ci porta a sorreggere il fiore che abbiamo coltivato nel nostro animo fin dal principio.
Il gusto di Triana Ariè per il dettaglio curato, la sua conoscenza della fisionomia umana e dei corpi l’hanno portata a sviluppare una tecnica raffinata, attenta e precisa che si avvale delle matite più sottili e dalle diverse morbidezze. A questo si affianca lo sguardo dell’artista che sa rompere gli schemi e dialogare con gli aspetti visionari, con quella zona del nostro emisfero dedicata al sogno e all’intuizione. Due emisferi in dialogo perfetto che raccontano le sofferenze e le gioie racchiuse nel dettaglio di una ruga.
Con un invito alla Saint-Exupery Triana Ariè ci ricorda il valore del collegamento con quella parte infantile di noi che vive ancora racchiusa nel nostro animo e che sa coltivare il fiore cui è devota.
Quello che veramente ognuno di noi è ed ha
è il passato
Italo Calvino – Ti con Zero
La rete continuerà a vincolarci per tutta l’esistenza, facendoci sentire imbrigliati in un sistema che non ci appartiene, chiusi tra mento e ginocchia. Ma il fiore che teniamo in mano potrà resistere e la sua corolla sarà il colore oltre il bianco e nero.
La resilienza è nelle nostre mani fin dal principio, ma solo la consapevolezza di questo potere potrà permetterci di trovare la forza, la lucidità e la costanza per coltivarla.
> Triana Ariè nella mostra I Panni Sporchiper le Giornate Basagliane 2019
>> Triana Ariè nella mostra La Maschera Dipinta per il Carnevale 2020
>> Triana Ariè nella mostra Tempora Tempore Tempera per la RAW 2020
Scrivi un commento