E’ quando ci vengono imposti dei limiti che paradossalmente scopriamo di non averne. La costrizione esterna imposta dal Covid ha portato Angela Scaramuzzi a spingere la sua ricerca creativa verso il non-limite.
Il mare con la sua vastità senza confini si è offerto come forte simbolo per raccontare l’animo umano che, per dirla con il poeta dell’Infinito, si “spaura” davanti all’immensità.
L’inquietudine è diventata tempesta e il mare ha assunto tonalità scure, raccontando la vastità senza limiti del nostro mondo interiore in subbuglio. Ma tra le onde scure in cui l’occhio si perde cercando confini ritroviamo i segni della spuma bianca. Un reticolo che sembra suggerire l’esistenza di un disegno, la presenza di un percorso, una sorta di mappa cartografica muta e in continuo movimento, ma che con la sua, seppur difficilmente interpretabile presenza ci rassicura.
Il rapporto tra mondo esteriore limitato e mondo interiore illimitato si manifesta nella sua potenza attraverso il mistero del mare: il suo inarrestabile movimento diventa simbolo dell’indomabile animo umano che anche quando il corpo è messo un cattività, continua a spingersi oltre i limiti imposti.
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