Un nastro d’argento si snoda nell’aria, riflette mille bagliori, colori diversi, tutte le storie che passano davanti, tutte quelle che sono passate e che hanno interagito con la materia di cui è fatto.
Sì, perché è proprio la materia il primo elemento che percepiamo, quello che ci apre la strada verso le percezioni più sottili. E la materia si lascia prendere, si fa toccare, cambia sotto i nostri occhi e ci porta con la mente e con il cuore verso altro. E’proprio questa materia così afferrabile che come un mistico portale ci apre la strada verso l’inafferrabile. Nelle opere di Paola Marinelli la materia racchiude il gesto e la storia, il passato il presente e l’anelito verso il futuro.
E’ il movimento delle mani, la sensazione tattile, l’ascolto dei materiali diversi e la scommessa su una loro possibile convivenza armoniosa che genera il manifestarsi dell’opera. Per Paola Marinelli la creazione è una forma di ascolto profondo. Il senso di ciò che si realizza è nell’opera stessa: una forma-pensiero che si manifesta e si dispiega nella materia oltre l’artista.
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