La ricerca artistica di Francesca Coccurello inizia negli anni 80 con studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Riprende poi con studi teorici presso il DAMS di Bologna in modo continuo verso la fine del 2000, con corsi di pittura presso l’Upter, presso la Rufa (Rome University Fine Arts) e presso l’associazione Vitarte per poi frequetare lo studio di arti calcografiche Insigna.
La sua è una ricerca artistica che parte dall’osservazione della natura, in particolare degli alberi. Studiando ed osservando le forme naturali, giunge ad altro, a forme nuove a contenuti nuovi. Nella sua ricerca gli alberi e il mondo naturale sono metafore della vita e rimandano a concetti astratti.
Presente, fin dalla sua formazione, nel gruppo degli Artisti di Monte Mario Francesca Coccurello ha portato la sua ricerca pittorica.
E’ solo il risultato del caso questo disegno,
oppure qualcuno di noi lo sta pazientemente mettendo insieme?
Italo Calvino – Il castello dei destini incrociati
Nella mostra Come Fiori in Città Francesca Coccurello presenta tre tele cariche delle tonalità dei rossi. Si tratta di radici, cortecce e terre desertiche che mostrano una sorta di paesaggio apocalittico dove il surriscaldamento globale sta progressivamente uccidendo qualsiasi forma di vita. Alle tre tele si aggiunge l’acrilico su carta, Questi non sono papaveri, un’opere di denuncia contro ogni guerra.
La sua è una denuncia chiara, che partendo dalle radici contorte, ma ancora vitali, di un albero arriva a una radura desolata e priva di vita, passando per rami secchi. Nell’accostamento delle tre opere emerge la linearità di un percorso di sofferenza autodistruttivo messo in atto da un cieco interesse incapace di guardare verso il futuro.
Il contorcersi nodoso di rami e radici è una chiara metafora del vivere umano in sofferenza. Ogni pensiero, ogni azione o percorso mentale sembra essere un continuo ripiegamento su se stesso, che si rigonfia in nodi e racconta il disagio fisico, mentale e psicologico del vivere senza fioriture.
La denuncia è dunque principalmente rivolta a un sistema alienante, dove l’essere umano è strumento di un meccanismo a lui ostile e persevera all’interno di meccanismi fisici e mentali che non gli corrispondono.
Francesca Coccurello nella mostra I Panni Sporchi
Francesca Coccurello nella mostra Etichette DOC
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