ANTOANETTA MARINOV
LA FORMAZIONE
Artista internazionale, Antoanetta Marinov ha saputo convogliare nel suo lavoro le radici pontine e i gli studi nord europei. Muovendosi tra Berlino e Latina oggi l’artista ha al suo attivo mostre e performances itineranti che mostrano un andare dal quale l’essere umano non può prescindere. Nella sua arte il senso di appartenenza è legato tempo e alla ciclicità della vita piuttosto che ai luoghi.
LA TECNICA
Antonetta Marinov fa dell’arte la sua missione di vita espressa nell’essenza stessa dell’essere artista. Possiamo incontrarla in un giorno d’autunno lungo una strada intenta a regalare foglie autunnali. O nel pieno dell’inverno con le sue boccette di lacrime del cielo dove è rinchiusa pioggia. O ancora la troviamo a percorrere strade e piazze in abiti da sposa o a donarci bacchette magiche che possano ricollegarci alla nostra capacità di desiderare. In quest’ottica il quotidiano diventa tavolozza di lavoro dove, un incontro, una riflessione, la pioggia, le foglie autunnali, lo scorrere del tempo… tutto diventa oggetto e al tempo stesso soggetto d’arte. L’artista altro non è che un’osservatrice attenta. E di questa capacità di osservare, e quindi di essere nella presenza, Antoanetta Marinov fa dono.
La sua azione artistica consiste nel raccogliere l’ovvio. Come ad esempio accade con l’opera Poesie in Giro, esposta a Chia per il centenario di Pasolini. Un lavoro dove l’artista coglie e raccoglie il quotidiano restituendocelo in veste poetica. Sono semplici frasi ascoltate per caso, nel distratto fluire del nostro quotidiano. Frasi che sono arrivate all’orecchio dell’artista che le ha raccolte e trascritte per restituircele in forma di brevi poesie, quasi una sorta di haiku, di nuovo sparse in giro per il paese. Lo stesso può dirsi per il suo lavoro “In The Making”, nato da una serie di frasi riportate dall’artista e che oggi si stanno sviluppando in una serie di video dal suo studio. Qui Antoanetta spiega, come se stesse illustrando il processo creativo di un’opera d’arte, come affrontare svariate e ovvie situazioni del vivere quotidiano.
Si tratta di gesti che raccolgono il sottofondo e lo portano in superficie mostrandoci il valore di ogni pixel della nostra vita.
LA RICERCA CREATIVA
Il messaggio nel lavoro di Antoanetta Marinov è la consapevolezza. L’educazione all’osservazione, l’attenzione alle percezioni, il non lasciar cadere l’ovvio, ma prenderlo, osservarlo e stupirsene ancora. Tutto questo è vivamente presente anche nelle sue pubblicazioni autobiografiche in cui illustra i processi del suo autoeducarsi. E forse una delle più meravigliose ovvietà che il fatto di essere parte del Cosmo contiene è la continua e inesorabile appartenenza a una ciclicità. E in questa visione di scorrere del tempo, con le sue variazioni che si susseguono, dalla stagionalità climatica, al giorno e la notte, fino al respiro e il battito del cuore, Antoanetta Marinov dedica buona parte del suo lavoro. Alcune azioni performative si svolgono solo in determinate stagioni, perché a queste fanno riferimento, da queste traggono ispirazione e a queste vogliono riportare l’attenzione di chi la incontra. Questa attenzione alla ciclicità, che è fonte di continua rinascita, è oggetto di lavoro per Antoanetta anche per quanto riguarda il comportamento sociale e inserita proprio nel mondo dell’arte contemporanea. Lo fa creando l’opera Give and Take, una cabina, delle dimensioni di una cabina telefonica, in cui le persone passando possono prendere o lasciare. Il progetto nasce con il desiderio di portare l’arte in giro, di permettere a un’opera di cambiare “proprietario” con facilità in modo da creare un flusso vitale nuovo.
FEATURED ARTWORK
SI, LO VOGLIO
Una donna vestita con l’abito bianco cammina per le vie della città e riempie il suo passaggio con gesti legati alla quotidianità del vivere urbano: c’è una sposa che si ferma in libreria, prende un caffè al bar, è davanti al bancomat, corre a prendere l’autobus, gioca con l’acqua della fontana.
Di usuale c’è l’abito, il viso allegro della sposa moltiplicato negli sguardi e nelle parole dei passanti, la presenza della macchina fotografica nelle mani di chi la segue. Tutto il resto è enigmatico, è irritazione, qualcosa non torna: la sposa non è in posa, la sposa cammina da sola!
Il lavoro iniziato il 4 giugno del 2021 e mesi prima nei progetti scritti dell’artista concettuale Antoanetta Marinov, si chiama attualmente Bride Walk! La potenza del SÌ compresa nel titolo italiano originario del lavoro si trasforma nell’ultimo titolo dato al lavoro diventato seriale, in un’esortazione all’andare.
Il lavoro Sí lo voglio / Bride Walk! avviene in un momento storico particolare: se il mondo in pandemia dice “No” l’artista dice “Sì” e dice ancora “io rimango qui e questa vita me la sposo” in un momento di lutto personale. Soprattutto però il lavoro scaturisce nel contesto dell’evoluzione artistica di Antoanetta Marinov: il movimento, lo spazio fuori, l’architettura del vivere civile fanno spesso da motore e materiale delle sue opere; Nel suo lavoro artistico è presente inoltre un’attenzione ai rituali, al ciclo del tempo che struttura il suo lavoro stesso. Lo spettatore per caso è il pubblico da lei preferito per contrattare l’ulteriore sviluppo dell’opera stessa. C’è poi il potere del rivestimento dell’oggetto attraverso la parola come per esempio nel suo lavoro “Zauberstäbe” nel quale ramoscelli trovati per strada diventano oggetti magici per concetto artistico. L’artista li raccoglie nel suo cammino e li distribuisce in cambio di una concentrazione sui propri desideri: e la magia consiste proprio in questo: le bacchette magiche non sono magiche e pure sono magiche. La sposa non è una sposa eppure è una sposa. Il patto alla sospensione dell’incredulità (per dirla con i poeti romantici) tra il fruitore e l’opera d’arte apre le porte alla meraviglia del contatto casuale tra le persone, alla meraviglia dell’essere al mondo in ogni momento. In un’intervista con Michel Hübl “Bewegung ist Denken und umgekehrt” (2007) Antoanetta Marinov raccontava di una sua recente invenzione: uno specchio rotondo da portare a passeggio, rasoterra e rivolto al cielo: “mi serve per ricordarmi quando cammino a testa bassa che sono su un pianeta, una sfera rotonda che si muove nell’universo. Se me lo raccontassero non ci crederei”.
CONTATTI ARTISTA
Antoanetta Marinov vive e lavora a Berlino e si sposta in tutta Europa partecipando ad eventi artistici e portando le sue performance.