La prima volta che sono entrata in casa di Luca Giannini sono stata catturata da una grande opera che riempiva linea parete alle spalle di un biliardino. Quest’accostamento tra un oggetto dal gusto vintage poco comune in un salotto e un’opera estremamente contemporanea dalle pennellate dense in cenere, gesso e carboncino e dal cromatismo essenziale, creavano in me una sorta di corto circuito ipnotico: non sapevo se restare imbambolata a guardare le forme scure di Ode al Mare e Alla Terra o buttarla in caciara con una partita a biliardino. La sensazione era di essere scivolata nel set di un film di Özpetek.
Oggi l’opera è stata acquistata e con la sua presenza ha trasformato un altro ambiente: un tavolo trasparente, un probabile gusto minimal, altre persone intorno, altri pensieri.
Al suo posto Luca Giannini ha messo le due grandi opere che prima si trovavano nell’office del suo studio: L’Arrivo del Giorno – opera in nero e L’Arrivo del Giorno – opera in rosso, due lavori anche questi fortemente materici, con bitume, piombo, plastica, rame… due opere in dialogo, inseparabili esattamente come le due squadre di un biliardino. Uno spazio di nuovo trasformato, sempre grazie all’arte.
E così è stato per le due opere su carta dedicate a Dante e al suo percorso negli Inferi: Di Quel Secondo Regno e Pianto di Un Invidioso. Due lavori su carta che forse, affiancati dai molti altri della Casa Atelier di Luca, a molti possono essere sfuggiti. Ma non a chi ha scelto di acquistarli e concedergli il giusto respiro. Due opere che, nelle loro cornici in legno chiaro scelte dall’artista, mettono in luce i tratti in china e i punti metallici.
Quale sarà la prossima opera di Luca Giannini a trovare casa?
Fai un giro nel suo sito per vederle e immaginarle… forse da te?
>> Luca Giannini
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